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Romagna sommersa, sfollate 225 persone. La provincia di Cesena la più colpita. E45 a singhiozzo

Di nuovo neve, in modo copioso, associata a forti raffiche di vento in tutte le località romagnole, ma le maggiori quantità si sono rovesciate sul crinale appenninico tra le provincie di Forlì, Cesena e Rimini, mettendo a dura prova la circolazione, isolando paesi e casolari. E aggiungendo ai due metri raggiunti in certe zone in settimana un altro metro e più. Nel cesenate si sono assestati i colpi più duri: la E45 ha funzionato a singhiozzo, è stata aperta a tratti ma con obbligo di catene, mentre una settantina di mezzi pesanti sono stati bloccati a Pievesistina, con i camionisti assistiti dalla polizia municipale di Cesena. Difficile raggiungere i centri della valle del Savio. Chiusa anche l'autostrada A 14 tra Cattolica e Ancona, con limitazioni al traffico pesante fin da Bologna e alcune stazioni di servizio ad attività interrotta a causa di un black out elettrico. Nell'appenino riminese invece la cronaca parla di circa 225 sfollati in case di parenti, centri di raccolta e alberghi, mentre vicino alle grotte di Onferno è stata soccorsa una donna in procinto di partorire.

Nei centri urbani e nelle arterie provinciali la calma relativa del maltempo tra mercoledì e giovedì aveva permesso di lavorare per ristabilire una parvenza di normalità, ma ieri si è dovuto ricominciare. Nel cesenate all'opera oltre alla protezione civile i vigili del fuoco scesi da Belluno, Trento e Bolzano, oltre a mezzi dell'esercito. A Cesena, su Facebook il sindaco Paolo Lucchi ha diramato l'elenco dei centri di assistenza nei quali sono impegnati "i 10 gruppi scout cittadini e una trentina di volontari, reclutati sopratutto tra gli studenti universitari". Gli obbiettivi sono la viabilità minuta, in particolare passaggi pedonali e tratti adiacenti alle farmacie. A Forlì la viabilità è stata assicurata dai mezzi dei vigili del fuoco e dell'aeronautica militare, mentre, badile in mano, circa 150 volontari hanno lavorato per sgomberare le strade, reclutati tra gli scout, attivisti dei partiti e l'associazione degli immigrati del Burkina Faso. A Ravenna la situazione è molto meno grave, ma sono centinaia gli interventi dei vigili del fuoco per mettere in sicurezza alberi e tetti di case e capannoni industriali, gravati dal peso della coltre nevosa.

Accanto ai disagi tangibili si fa strada anche la psicosi. Il caso più eclatante all'ospedale Bufalini di Cesena, il quale doveva chiudere i servizi non essenziali e le visite ambulatoriali, come tutti gli uffici pubblici nel fine settimana, a causa della prevista tormenta in arrivo. Ma il passaparola tra dipendenti e pazienti ha trasformato la tormenta in un preavviso di tromba d'aria, diffondendo il panico in tutta la città. Nel delirio collettivo alcuni sono arrivati a telefonare alle redazioni locali, parlando di degenti in barella, fermi al gelo nel piazzale in attesa di essere evacuati. Ieri a Bagno di Romagna, nella frazione di Crocesanta, invece, la tragedia di un disabile psichico, morto per una caduta accidentale in casa, era stata diffusa in un primo momento come un decesso per assideramento mentre cercava di liberare dalla neve la propria auto o casa, a seconda delle versioni. Nel Montefeltro un anziano è stato aggredito dapprima da un lupo, poi sui social network diventato un intero branco: erano due semplici cani sperduti. Per non parlare dei cuccioli scampati ad un crollo in un allevamento di Predappio. In un annuncio su Facebook, con recapito telefonico, venivano regalati. Di diverso avviso il proprietario, Oscar Milanesi, che alla fine ha dovuto staccare il cellulare: era lo scherzo di un «buontempone».

Pubblicato su l'Unità - Primo piano, pag 17

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